Papa Francesco, alla preghiera dell’Angelus del 1° settembre 2013, è intervenuto dicendo: “Fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa,
il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà”
“Castelvenere, come ogni comunità, non può, non deve lasciar cadere questo appello del Santo Padre Francesco. Per questo, invito tutta Castelvenere, particolarmente i giovani e
i ragazzi, a raccogliersi nella chiesa parrocchiale per la Veglia di preghiera e invocare da Dio questo grande dono per la Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo”. Queste le parole del parroco don Filippo Figliola per dare forza al fronte della Pace, per far scattare l’offensiva della Pace, per farsi artigiani di Pace. “Con la preghiera del Rosario, continua don Filippo, vogliamo chiedere alla Vergine Maria, in questo difficile momento, di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore. Lei è madre… noi siamo i suoi figli: Lei ci aiuti a trovare la pace; ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace”. L’appuntamento è per sabato 7 alle ore 21.00, nella chiesa parrocchiale di “San Nicola”. Il programma prevede la contemplazione dei misteri del dolore, coinvolgendo nella recita le persone presenti, di ogni età e categoria. I misteri saranno intercalati da passi del messaggio di Papa Francesco dell’Angelus di domenica 1° settembre e da brevi preghiere alla Regina della pace. Una preghiera comunitaria del Beato Giovanni Paolo II, concluderà l’incontro. “La nostra chiesa diventerà, per un sabato sera, un’officina, una palestra, una bottega per la pace. Sono convinto che, perché scoppi la pace, occorre preparare la pace. E quale arma è più potente della preghiera, che chiama in causa Dio stesso? Sono fiducioso che, nonostante il breve tempo per divulgare e organizzare l’incontro, gli operatori di pace non faranno mancare la loro presenza e il loro sostegno per dare voce e forza alla nobile causa, preziosa e perciò fragile, della pace!”, conclude il parroco.